Giardina Group Network, parola a Mohamed Harris


Dal lancio del Giardina Group Network al rafforzamento della presenza in India e Medio Oriente: l’esperienza e la visione di Mohamed Harris, country sales and technical consulting, raccontano la strategia di un’azienda che punta su consulenza, fiducia e “Made in Italy”.

Il 2025 per Giardina Group segna un passaggio importante: il lancio del Giardina Group Network, una rete internazionale di agenti e tecnici pensata per rafforzare la presenza del gruppo sui mercati esteri. Un progetto nato per essere vicino al cliente – davvero vicino – e in grado di garantire assistenza, formazione e consulenza direttamente sul territorio, con l’obiettivo di consolidare relazioni e facilitare la crescita commerciale a livello globale.
Per il mercato indiano e mediorientale il country sales and technical consulting è Mohamed Harris, che collabora con Giardina Group da oltre dieci anni e che in questo tempo ha costruito un rapporto solido con l’azienda e con i clienti dell’area.
Lavoro in questo settore dal 1996”, racconta Harris. “Ho iniziato occupandomi di tecnologie per le vernici, sviluppando prodotti per macchine industriali. Questa esperienza mi ha permesso di comprendere a fondo ogni fase del ciclo di verniciatura, dalla preparazione alla finitura, e ancora oggi rappresenta la base del mio lavoro con Giardina Group”.

Qual è la struttura di Giardina Group in India e Medio Oriente e quali opportunità offrono questi mercati?
L’organizzazione in quest’area è capillare e molto ramificata, proprio per poter essere sempre più vicini ai clienti. In Medio Oriente collaboriamo con Holzcraft, che dispone di cinque sedi operative tra Dubai, Sharjah, Abu Dhabi e Muscat, comprendenti non solo uffici commerciali ma anche centri di assistenza. In India lavoriamo con Caple Industrial Solutions, presente con quattro sedi distribuite sul territorio, e con Jat Holdings, che conta due sedi. Si tratta di mercati in forte crescita, ancora lontani dalla saturazione europea: l’India, con i suoi 1,5 miliardi di abitanti dove molti indiani tornano portando con sé nuove informazioni e competenze, e il Medio Oriente rappresentano un potenziale enorme per i prossimi dieci-quindici anni”.

Un mercato in crescita che, come possiamo immaginare, punterà verso una qualità sempre maggiore. Come vi approcciate a questi mercati?
Il nostro obiettivo primario è diffondere la conoscenza, che in queste aree ha ancora ampi margini di crescita. In Europa, i proprietari delle aziende e i professionisti conoscono bene i processi, mentre in Asia e Medio Oriente la conoscenza è a livello industriale è decisamente minore e ci si affida molto spesso all’esperienza dell’operatore. Il nostro compito è quindi educare gli imprenditori, mostrare i vantaggi dell’automazione e aiutarli a comprendere l’intero ciclo, dalla levigatura alla finitura.
Oggi – prosegue Harris – il nostro approccio è molto diverso rispetto al passato: ci consideriamo fornitori di soluzioni, non semplici venditori di macchinari. Non ci limitiamo a proporre prodotti “pronti”, ma sviluppiamo soluzioni su misura, capaci di coprire l’intero processo dalla A alla Z. Questo significa lavorare in ottica di consulenza, creare procedure sicure per ogni progetto e collaborare strettamente con i fornitori di vernici e di attrezzature per la spruzzatura, così da offrire al cliente un supporto completo e integrato”.

Che ruolo ha la fiducia del cliente in questo processo?
La fiducia è fondamentale. Quando i clienti vedono il nostro approccio, iniziano a considerarci parte della loro famiglia: ci raccontano i loro problemi e le loro esigenze con grande trasparenza. Questo ci permette non solo di offrire soluzioni migliori, ma anche di raccogliere un feedback prezioso per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti”.

Viene ancora percepito il valore del “Made in Italy” sui mercati mondiali?
Certamente, anzi è proprio uno dei nostri punti di forza. Tutte le macchine Giardina Group sono interamente prodotte in Italia. Mentre altre aziende del settore scelgono di produrre in in altri Paesi, noi possiamo affermare con orgoglio che le nostre soluzioni nascono in Italia, portando con sé design, valore e un’altissima qualità ingegneristica”.

Quali sono le tecnologie più richieste in questi mercati?
Dobbiamo premettere che In India e in Medio Oriente la domanda è molto diversificata. Per i clienti che si affacciano per la prima volta all’automazione, puntiamo su soluzioni più semplici ed economiche, come spruzzatrici o levigatrici entry-level, con un investimento più contenuto: l’idea è che possano iniziare da qui per poi evolvere verso tecnologie più complesse. Per i clienti di fascia alta, che già dispongono già di soluzioni “base”, mi conceda il termine, proponiamo invece sistemi avanzati come linee a doppio braccio, linee UV e forni di essiccazione come, ad esempio, la gamma “Vertech GPM” e “Uvtech GST”, capaci di garantire produttività e qualità ai massimi livelli”.